Il Nuovo Ordine Mondiale
Sono ormai molti anni che se ne parla. Secondo alcuni, esisterebbe un disegno, una sorta di complotto internazionale volto ad imporre un Nuovo Ordine Mondiale. Tale progetto criminale, avanzerebbe di giorno in giorno ed impatterebbe sulla nostra vita. Quasi sempre in peggio, quasi sempre in nome di presunte “ottimizzazioni ed economia di sistema”.
Certo, scrivere di Nuovo Ordine Mondiale in modo credibile non è facile, anche perché di teorie complottiste più o meno irrazionali ce ne sono migliaia. Io ho dato il nome di Nuovo Ordine Mondiale ad una serie di comportamenti di grandi banche ed aziende multinazionali che all’atto pratico stanno effettivamente influenzando il percorso politico ed economico d’intere nazioni e persino federazioni quali gli U.S.A. e l’Europa.
Che poi ci sia effettivamente un disegno ancora più ampio, più subdolo, non è nemmeno così rilevante. Basta già quello che hanno fatto e stanno facendo.
Il primo importante esponente politico a denunciare le influenze sempre più invasive delle multinazionali (allora le banche erano meno “visibili”) fu Salvador Allende, già nel consiglio ONU del 1972.
Il suo memorabile discorso fu registrato e tradotto:
Le multinazionali, i grandi fondi finanziari e le banche internazionali hanno dei padroni. Questi padroni hanno un’agenda politica e degli interessi personali. Ad esempio, si è scoperto di recente il pesante coinvolgimento del finanziere George Soros nel conflitto tra Ucraina e Russia.
Articolo originale:
E mail intercettate rivelano che George Soros è’ il burattinaio dell’Ucraina
Altri personaggi, quali David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, si sono spinti ancora oltre, formando gruppi di studio (“think tank“) quali la famigerata “Commissione Trilaterale“. Non lasciatevi però ingannare: gli innocenti “gruppi di studio” spesso sono potentissimi, hanno alle spalle supporti politico-finanziari sconfinati ed influiscono a piene mani sulle scelte politiche ed economiche di istituzioni elette dal popolo. Non solo, non pensiate che essendo in massima parte nati negli U.S.A. non abbiano effetti pratici su noi Italiani! Ad esempio, solo qualche giorno fa, l’ex Presidente del Consiglio Monti ha rilasciato un’intervista alla RAI dove si riserva il merito per aver fatto sì che l’Italia fosse l’unico Paese in difficoltà ad aver evitato la gestione da parte della Troika.
Monti: l’Italia fuori dalla crisi senza troika
Quel che non dice, è che al posto della Troika si era insediato lui e che lui era il Presidente della Commissione Trilaterale! Ossia, è vero che non siamo stati commissariati da un’istituzione europea approvata dagli stati membri (Troika) ma siamo stati commissariati da un’istituzione privata americana! E’ meglio o è peggio? Anche i negoziati sul famigerato trattato TTIP vengono da un lato sponsorizzati pesantemente dalle lobby delle multinazionali americane ed avversati da personaggi anche famosi (premi nobel per l’economia). Infatti è semplice vedere che si tratta di un potente “cavallo di Troia” in grado di saltare a pié pari i controlli e le legislazioni europee e, anzi, permette alle multinazionali di far causa agli Stati che si permettessero d’ostacolarle nella loro invasione di prodotti scadenti e “chimici”. Un precedente, basato su un trattato simile, è dato da una notissima multinazionale americana delle sigarette, che si rivalse su una nazione africana perché quest’ultima, dati sulla mortalità alla mano, si era permessa di limitare il consumo di tale prodotto. Volendo è persino possibile far esempi di multinazionali italiane. L’ENI è stata accusata di agire su più fronti in alcune nazioni africane: dal corrompere le debolissime cariche istituzionali ivi presenti al fomentare guerre tribali o civili con l’obiettivo di poter facilmente ed economicamente accedere alle risorse petrolifere. Fin qui, sembra “solo” una questione di multinazionali così potenti che possono ricattare degli Stati sovrani. E’ già materia molto grave, ma c’é di più.
Poteri forti, i think thank ed il controllo sulle nazioni
Come già accennato in precedenza, multinazionali, banche internazionali ed altri poteri forti operano a diversi livelli. Il più comune è quello a livello di lobby, sia dove consentito, come negli U.S.A., che dove vietato, come in Italia. Però a mano a mano che il mondo va verso la globalizzazione sempre più spinta, tali poteri forti sembrano coalizzarsi, coagularsi intorno a gruppi di potere sempre più determinati e determinanti, in grado di operare una regia adirittura a livello internazionale. Ce ne sono diversi, alcuni pubblici, altri meno. Alcuni, quali il Gruppo Bilderberg, sono conosciuti e con scopi apparenti noti. Sono quelli più appariscenti e probabilmente meno “pericolosi”. Ce ne sono invece di molto meno noti se non completamente chiusi ad ogni presenza pubblica ed è lì che si prendono strategie e decisioni quantomeno preoccupanti. In questi circoli d’elite, vengono prese decisioni di livello superiore, “super-macro”. Vengono discusse, se non decise – senza la minima legittimazione o investitura popolare – le strategie di lungo e lunghissimo termine per l’umanità. Vengono studiate soluzioni a temi anche d’attualità, quale ad esempio come controllare l’aumento della popolazione mondiale. E poi, con un meccanismo d’infinite scatole cinesi l’una inconsapevole dell’altra, vengono diramate direttive che portano a deviare il regolare flusso decisionale di molte nazioni in un verso desiderato. Per fare un’esempio recente: il famoso discorso del cantante Jovanotti, che candidamente ammette che le grandi multinazionali invitano (e condizionano) i “driver”, gli “opinion maker”, i cantanti pop e gli attivisti famosi. VIDEO – IL VERO INTERVENTO SHOCK DI JOVANOTTI ALL’UNIVERSITA’ DI FIRENZE CENSURATO DA TUTTI I MEDIA
Questo per evitare, “bypassare” completamente la politica ed i processi democratici visti sempre come “inefficiente perdita di tempo; poi tanto gli elettori sbagliano sempre”.
Una volta che s’inizia a scavalcare i processi democratici, a dividere le opinioni su argomenti “specchietto per le allodole” altamente divisivi e così via, diventa semplice iniettare la volontà dei poteri forti, in modo quasi subliminale.
I gruppi di potere e multinazionali ecc. s’insinuano subdolamente a tutti i livelli, fino ad infiltrare o influenzare i governi. Per cui ogni tentativo d’indagarli o adirittura fermarli, è immediatamente stroncato sul nascere.
Fin qui ho descritto gli “innocui”. Ossia i gruppi di potere che sebbene impongano i loro voleri contro le popolazioni in modo utilitaristico, agiscono “solo” da manipolatori fraudolenti. Alcuni gruppi di potere meno conosciuti, invece, hanno dei programmi di più ampio respiro. Rarissimi comunicati, interviste o frasi sfuggite, mettono alla luce delle teorie, delle ideologie e dei “programmi” terribili e devastanti. George Friedman (esiste solo la pagina in Inglese), ad esempio, ha fondato il suo “think tank” o gruppo di studio: Stratfor. Le teorie risultanti, per quanto “pratiche”, fanno impallidire Macchiavelli. Ad esempio indica il “divide et impera” al fine di battere e poi controllare situazioni estere. Ad esempio due fazioni in una nazione: le si finanzia entrambe e le si spinge ad annientarsi a vicenda per poi raccogliere le ceneri e passare al comando.
Risultato, la destabilizzazione di sistema, la guerra aizzata ad arte dovrebbe essere lo scopo delle azioni estere degli U.S.A. Bello, vero?
Il video seguente narra in modo forse romanzato ma molto efficace il modo di pensare di questi signori:
Si legga anche questa pagina di Wikipedia collegata ad una pubblicazione di Friedman, alla sezione “Analisi della situazione”, dove in pratica si enuncia un bel “il fine giustifica i mezzi”: “Gli scenari hanno bisogno di essere manipolati, come opportunità, per quanto è positivamente possibile”. Il tutto, guardandosi bene dalla volontà dei popoli interessati!
Esempio di destabilizzazioni recenti: guerra “sinteticamente generata” tra Ucraina e Russia, conflitto in medio oriente che ha provocato la nascita dell’ISIS (tutto iniziò per abbattere Assad).
A proposito di guerra tra Ucraina e Russia condita di manipolazioni: quest’articolo su Il Fatto Quotidiano mostra quando la stampa sia completamente nelle mani dei poteri forti.
Giornalisti in vendita? Udo Ulfkotte e l’informazione al miglior offerente – Il Fatto Quotidiano
Tornando al tema di quest’articolo: esiste un Nuovo Ordine Mondiale? Si possono chiamare queste iniziative con tale nome? Un’altro articolo sulla vicenda di Udo Ulfkotte c’introduce al “oltre il think tank”, “oltre la multinazionale”.
La confessione di Udo Ulfkotte: dove comincia, e dove finisce la propaganda?
Una sezione in particolare, attira l’attenzione, in quanto mette in relazione i concetti sopra mostrati. Trova un filo logico – anche se perverso – che rende chiaro il tentativo di dare una regia a tutti i piccoli e grandi soprusi compiuti da lobby, banche, multinazionali e poteri forti. Si muovono tutte, da decenni, sempre seguendo una prospettiva che converge al controllo dell’umanità da parte di entità (auto)considerate illuminate, superiori, in grado di superare i confini internazionali e di dare una direzione al mondo intero. Che poi questo processo non sia esattamente democratico o morale e che costi milioni di morti non li tocca minimamente.
Questo è il testo che aiuta a capire le intenzioni dei potentati mondiali:
Innanzitutto occorre ricordare che la vera guerra in atto, a livello planetario, è quella per il controllo delle coscienze. Quello è lo scopo. Le motivazioni che in genere ci vengono in mente, l’economia, il petrolio, l’ideologia, ecc, sono solo mezzi, non lo scopo finale di questa guerra millenaria. Lo scopo è impedire o ritardare il più possibile lo sviluppo delle coscienze individuali, perchè va da se che lo sviluppo di una massa critica di coscienze di alto livello, sarebbe un grosso guaio, anzi, IL grosso guaio, per quelle forze che da millenni detengono il potere temporale sul pianeta.
In secondo luogo, teniamo presente che il meccanismo di mantenimento di questo potere, in realtà molto semplice, si basa sul divide et impera. Queste, che noi definiamo piramidi oscure, sopravvivono esclusivamente in questo modo: il gradino superiore mette costantemente i gradini inferiori l’uno contro l’altro (a loro insaputa), per far si che entrambi abbiano bisogno di lui.
Si noti la citazione quasi letterale dei concetti precedentemente menzionati, incluso il concetto di “divide et impera” e di “scatole cinesi” che a propria insaputa vengono manovrate in una certa direzione ben precisa.
Qual è la tipologia d’organizzazione che più si sposa con questo tipo di programmi? Chi potrebbe essere padrone di banche, multinazionali, think tank? Chi può superare i confini nazionali ed agire indisturbato, da decenni, con risorse finanziarie praticamente illimitate? Una primissima risposta potrebbe essere: “una qualche mega-organizzazione mafiosa!”.
Ma tali organizzazioni non hanno il respiro multi-generazionale, non hanno una progettualità tanto profonda, non si curano di governare il mondo.
Una risposta più probabile è: “un qualche alto direttorio composto dai più importanti membri di una loggia massonica”.
Questi sono proprio il tipo di personaggi che amerebbero macchinazioni di questa portata e durata.
E nulla vieta che a loro volta, essi siano manovrati da un circolo ristrettissimo delle famiglie a cui fanno capo tutte le banche di livello mondiale. Alcuni siti dicono ci siano solo 13 famiglie “dietro tutto il mondo”.
Però lo scopo di quest’articolo non è di tediarvi con teorie più o meno complottiste o “spiritiste” (gli appassionati del genere possono trovare ampia soddisfazione leggendo siti come questo. Lo scopo invece è verificare se tali manovre hanno un’effetto immediato e tangibile nella vita di tutti i giorni.
Effetti sulla vita di tutti i giorni
Va bene, abbiamo discusso di massimi sistemi, di “cattivoni” quasi da “James Bond contro la Spectre”. Però, queste cose, toccano la vita comune? Sono tangibili?
La risposta è affermativa. Trattandosi di programmi a lunghissimo termine e certamente non pubblicizzati, tendono a fare il possibile per restare nell’ombra. Però lasciano delle tracce.
Ogni giorno, i nostri dati personali vengono raccolti in 1000 modi. Basta accendere il telefonino. Basta cercare qualcosa su Google. Basta navigare su Internet. Tutto viene raccolto, “profilato”, catalogato, classificato. Le nostre abitudini, le nostre opinioni, le nostre preferenze e modi di pensare: tutto viene accuratamente sezionato, immagazzinato in archivi giganteschi, tutto viene studiato, analizzato. In teoria questi dati sarebbero “solo” utili a fini di statistiche d’utilizzo o marketing, ma vengono invariabilmente aggregati e studiati da organismi governativi (si vedano i molti scandali di spionaggio e raccolta dati da parte d’enti d’intelligence su milioni di persone). Considerando che tali dati non hanno mai aiutato a prevenire un solo attacco terroristico di quelli davvero importanti, allora a cosa servivano per davvero?
Servono a profilarci. A prevederci. Ad “impararci”. A sapere come l’umanità nel suo insieme si comporti, al fine di dare ai popoli l’ “oppio” che chiedono ed d’indirizzarli verso gli obiettivi a lungo termine.
Vengono quindi messi in essere i metodi considerati più efficaci per raggiungere tali obiettivi. Questi li possiamo vedere, anzi, vivere ogni giorno.
Ad esempio, da lungo tempo è stato stabilito che c’é un’emergenza di sovrappopolazione mondiale. Vengono quindi lanciate un ventaglio di campagne che a lungo termine portano ad una riduzione delle popolazioni. Le campagne spesso (ed inevitabilmente) hanno a che fare con le abitudini sessuali, da “orientare” per far diminuire le nascite.
L’AIDS potrebbe tranquillamente essere stato creato per colpire i popoli più fertili.
Che dire delle apparentemente potentissime lobby che promuovono i diritti LGBT (coppie omosessuali e simili)? Lungi dal voler discutere del merito di tali diritti, il risultato finale è la promozione d’un modello di famiglia che è sterile. Più questo genere di cultura si diffonde meno (sovra)popolazione viene prodotta.
Le teoria Gender? Non ha provate basi scientifiche ma viene spinta moltissimo. Perché? Perché influenzando i bambini esattamente nel momento in cui si costruiscono un’identità sessuale, risulta molto più semplice produrre dei futuri omosessuali e quindi di favorire ulteriormente il fenomeno della sterilità.
Come si vede, la morale qui non c’entra. Viene “spacciata” come tale alle popolazioni, vengono create spaccature e polemiche infinite al solo scopo di rendere molto conosciuto questo tema, in modo da poter diffondere la sterilità programmata a livello globale.
Non solo, il Gender ha anche un secondo effetto non meno importante: genera omologazione. Più si diventa “standard” e unisex, più si rimuvono le differenze, più diventa facile gestire gli individui dall’alto.
Stessa cosa capita per molti altri campi, tra cui i media di massa, che trasmettono programmi sempre gestiti dall’alto, spesso uniformanti.
Questi programmi non dimenticano di fomentare l’odio della gente verso la politica, in modo tale da creare disinteresse, disgusto, disaffezione. La gente non va più a votare e così facendo si possono impiantare uomini-manichino anche con relativamente poco sforzo di manipolazione elettorale.
Un’altro modo altrettanto efficace di ridurre la sovrappopolazione è quello di uccidere coloro che ormai sono “inutili”: le persone anziane. Gli anziani vengono mostrati come un peso, un danno per la società. Si tartassano, s’impoveriscono in modo da farli vivere di meno. Quando possibile s’introducono pratiche quali l’eutanasia, che in alcuni Paesi ha preso abbastanza piede. Allo stesso tempo, tali anziani avranno più difficoltà ad aiutare i loro figli e anche questo porta quest’ultimi a non aver figli. Altro controllo delle nascite.
Non sto a menzionare l’aborto o altre pratiche, che comunque con quelle di sopra formano un’insieme, una cultura della morte, tutta volta al controllo del numero degli abitanti.
Allo stesso tempo non dimentichiamo che i “padroni del mondo” sono molto attenti alle loro tasche.
La globalizzazione è esclusivamente un modo per impoverire i poveri. Infatti in un’ambito di piccole nazioni, piccole aziende e piccoli mercati, le “inefficienze” vengono pagati dagli industriali e banchieri e portano ad un buon stile di vita per le popolazioni, ognuna con proprie abitudini, prodotti genuini (anche se non economici) e diritti.
Globalizzando, invece, si fa economia di scala. Chi ci guadagna? Non certo le popolazioni! Infatti il risparmio avviene sotto forma di taglio dei dazi doganali, delle spese di trasporto. Togliendo le barriere, i cittadini di Paesi benestanti vengono “prosciugati” dal loro benessere. Infatti li si mette in concorrenza con una massa infinita di poveracci, il dumping sociale e salariale diventa selvaggio. I prodotti scadenti (vedasi anche il TTIP sopra menzionato: serve a questo!) e gli OGM possono scavalcare ogni controllo ed invadere e ripiazzare quelli genuini ma più costosi.
Che dire della vera e propria “cultura del debito”? A furia di analizzare i dati sui desideri delle persone, si creano i “gadget” che li attirano, si spinge il consumismo, con l’accortezza di creare anche beni “status symbol” che pur essendo di plasticaccia come tutto il resto, “colgono nel segno” (analisi dei dati su abitudini e preferenze) e vengono quindi venduti ad un prezzo che favorisce la creazione del debito. Una volta stabilito il giogo, la catena del debito, la controparte diventa sottomessa e ricattabile.
Astraendo su larga scala, è lo stesso sistema usato per soggiogare le nazioni. L’imperialismo militare è passato di moda, al giorno d’oggi si presta alle nazioni giusto il necessario per esser sicuri che non riusciranno mai a ripagare i debiti.
Così facendo si rendono sottomesse per sempre le popolazioni di tali nazioni, in un circolo vizioso di strangolamento come quello visto anche per la Grecia o moltissimi stati americani o africani. La Grecia serve come membro NATO e come dimostrazione che nessuno può abbandonare l’Europa e quindi la si è aiutata ad entrare in Europa (falsificando i conti) per poi renderla schiava di debiti resi impagabili. Infatti il rifiuto d’aiutarla quando bastavano pochi soldi per risolvere la sua situazione non è stato casuale.
Altri due esempi emblematici: le politiche massificanti e la persecuzione delle politiche o religioni centrate intorno all’individualità dell’uomo.
Cosa sono le politiche massificanti? Sono politiche che pongono in atto un sistema di potere basato sul controllo delle popolazioni, rese il più appiattite ed omogenee possibile. Molte delle peggiori ideologie post-illuministe si sposano perfettamente con la tendenza a pianificare la vita del mondo dei gruppi di potere forti. Nazismo, comunismo, consumismo, materialismo sono tutte facce della stessa medaglia: spersonalizzazione e rimozione della dignità dell’individuo, influenza fortissima sulla mentalità della popolazione, resa semplice da controllare, una massa informe di amebe lobotomizzate. Non scrivo: “schiavi” in quanto gli schiavi hanno ancora una propria volontà ed individualità, invece le popolazioni massificate sono essenzialmente un “gel” indifferenziato. Se possibile, anche sessualmente.
Torreggiano al di sopra di tali popolazioni i capi, gli “Illuminati”, a cui gente senza un passato, un futuro, una morale o un’individualità si rivolgono per essere guidati dagli “uomini forti” (fascismi) o “comitati forti” (comunismo) o “uomini di successo” (capitalismo global).
Inutile dire che chi caldeggia tali forme di governo combatta in ogni modo le ideologie, correnti di pensiero e persino religioni di verso opposto, ossia centrate intorno alla libertà e miglioramento individuali, a “principii morali certi” e così via.
Questa è solo una carrellata d’effetti quotidiani delle politiche decise dall’alto sulla pelle della gente. E’ possibile trovarne molti altri, basta solo riflettere sul perché i media (specialmente quelli di “sistema”) spingano tutti verso una certa direzione. Tale direzione sicuramente fa comodo a qualche potere forte, per quanto la vendano come principio economico, politico o morale.